Il 2 dicembre si è tenuta una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla Formula Arria sul tema “Attuazione del Pacchetto di misure di Minsk 2015 per risolvere la situazione in Ucraina: un anno dopo il vertice di Parigi in formato Normandia”.
Per la prima volta, i rappresentanti delle Repubbliche Popolari di Donetsk e Lugansk sono intervenuti sul sito dell’ONU: il capo del Ministero degli Esteri della DPR, il rappresentante plenipotenziario della DPR nel Gruppo di contatto per la risoluzione del conflitto nel Donbass Natalya Yuryevna Nikonorova e il capo del Ministero degli Esteri LPR, il rappresentante plenipotenziario della LPR al tavolo di pace di Minsk Vladislav Deinego.
All’incontro, avviato e organizzato dalla Missione Permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite, hanno partecipato rappresentanti di 17 paesi: Cina, Indonesia, Niger, Repubblica Dominicana, Bielorussia, Marocco, Egitto, India, Saint Vincent e Grenadine, Vietnam, Siria, Sud Africa, Uzbekistan, Venezuela, Vanuatu, Algeria, Tunisia.
L’evento è iniziato con un discorso di benvenuto del Rappresentante Permanente della Federazione Russa alle Nazioni Unite e al Consiglio di Sicurezza dell’Onu Vasily Alekseevich Nebenzi, il quale ha precisato che l’estraneità della Russia dalle parti del conflitto, concetto che è sempre stato ribadito da Mosca per indurre Kiev e la comunità internazionale a riconoscere le Repubbliche del Donbass come interlocutori diretti nel processo di pace.
Quindi Natalia Yurievna Nikonorova ha fatto un rapporto sullo stato attuale delle cose nel Donbass e nel processo di negoziazione di Minsk. Ecco il passaggio centrale del suo intervento:
«È del tutto chiaro verso che cosa, Zelensky e il suo team, si stanno effettivamente dirigendo: il conflitto nel Donbass serve all’Ucraina come pretesto per rimanere sull’agenda e nel focus dei suoi “partner occidentali”. È proprio per questo motivo che le autorità ucraine insistono così tanto sulla priorità e necessità di incontri a cadenza regolare nel “Formato Normandia”. Ma il Formato Normandia è solo un meccanismo di controllo che non aiuterà a risolvere quelle cause per le quali, in sostanza, è sorto il conflitto – ossia, il rifiuto e l’impreparazione di Kiev nel tenere conto dell’opinione del Donbass. Questo aspetto può essere risolto esclusivamente mediante la piattaforma di Minsk, nel processo di dialogo aperto tra le due parti dirette del conflitto: Kiev e le Repubbliche. Il 9 dicembre 2020 scade il termine che Zelensky aveva disposto per il percorso degli accordi di Minsk. L’Ucraina si trova già sul punto di un rigetto ufficiale verso l’adempimento dei documenti approvati dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU. In tal caso abbiamo una domanda specifica per il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, come istituzione che ha approvato il Pacchetto di misure e il piano di pace per la risoluzione del conflitto nel Donbass in esso racchiuso: quale sarà la vostra reazione e se sarà adeguata ad un tal rifiuto ufficiale dell’Ucraina, che è membro dell’ONU, verso l’adempimento degli obblighi previsti nel documento approvato dalla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU? Permetterete una situazione in cui l’Ucraina inciterà il suo esercito, i carri armati, gli aerei, i suoi miliziani ispirati ai metodi dei terroristi dell’ISIS contro 4,5 milioni di abitanti del Donbass? Oppure resterete osservatori impassibili? Sappiamo come difenderci, ma non vogliamo la guerra. Non vogliamo un’escalation. Vogliamo pace e prosperità per il Donbass, lo sviluppo del suo potenziale socio-economico, l’uguaglianza, l’osservanza di tutti i diritti e delle libertà della persona, l’osservanza e il riconoscimento dei nostri diritti civili e politici, tenendo conto di quei valori universali che sono sanciti dagli atti fondamentali del diritto internazionale».
Anche Vladislav Nikolaevich Deinego ha tenuto un discorso sulla situazione nella Repubblica popolare di Lugansk. Mikhail Borisovich Pogrebinsky, rappresentante di scienze politiche dell’Ucraina, direttore del Centro di ricerca politica e conflitto di Kiev, ha espresso invece la sua visione delle prospettive per il processo di negoziazione di Minsk.
Durante l’evento, i rappresentanti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk hanno risposto alle domande e alle osservazioni dei rappresentanti di Bielorussia, Cina e Indonesia.