Come riportato da Sputnik Italia, il 13 maggio di quest’anno si è svolto un incontro tra il presidente argentino Alberto Fernandez e Papa Francesco nella Città del Vaticano e fra le questioni affrontate vi sono state la gestione della pandemia, i brevetti dei vaccini contro il COVID19 e il debito estero.
Le gerarchie cattoliche argentine e il Vaticano stesso non avevano certo apprezzato la nuova legislazione argentina sull’aborto, divenuto legale entro la quattordicesima settimana, che è stata approvata il 30 dicembre dell’anno scorso dal Senato argentino. Fernandez, che d’altra parte appartiene alla componente maggiormente laicistica del peronismo, aveva infatti promesso questa nuova legislazione in campagna elettorale.
La visita del presidente argentino nella Città del Vaticano, nonostante questo tipo di divergenze, ha confermato comunque i suoi ottimi rapporti con il Pontefice regnante. Lo stesso Papa Francesco è stato in gioventù peronista e l’agenda del Pontefice, tesa costantemente a denunciare le sperequazioni delle risorse e le ingiustizie sociali della modernità capitalistica e a sottolineare l’importanza dei legami comunitari contro i comportamenti individualistici, si coniuga facilmente con le istanze del movimento peronista, di cui fa parte l’attuale presidente argentino. Lo stesso Peron, fondatore nel 1947 del Partito Giustizialista, cercò sempre di utilizzare elementi della dottrina sociale della Chiesa nella sua proposta politica.
Dopo la parentesi governativa tra il 2015 e il 2019 di Mauricio Macri, fortemente orientata verso il liberalismo economico, si può notare oggi come il Pontefice regnante si trovi in una situazione di maggiore affinità culturale con i vertici politici del suo paese natale.
Matteo Boniello