“Il mondo sta cambiando, che lo vogliamo o no. È possibile mentire e dire che la guerra del Donbass è condotta dalla Russia. È possibile stigmatizzare ed emarginare chi ha un diverso punto di vista. Ma la verità, come una goccia d’acqua, filtrerà e abbatterà questo muro”.
Non ha dubbi la giovane attivista per i diritti dei minori Faina Savenkova, che ad appena 11 anni dà “voce” con la sua penna alle migliaia di bambini che ogni giorno vivono nei territori in guerra tra Ucraina e Russia. Fiabe, racconti brevi sulla sua vita quotidiana e articoli per accendere un faro su di un conflitto dimenticato.
A raccontare le storie di alcuni bambini che purtroppo sono rimasti vittime delle bombe è stata però a Berlino anche la piattaforma internazionale “Global Rights of Peaceful People”, che alla Porta di Brandeburgo ha organizzato negli scorsi giorni l’evento “Pace per i bambini del Donbass”.
“Gli organizzatori – racconta Faina Savenkova – hanno allestito una piccola tendopoli con foto di persone che soffrono a causa della guerra nella Repubblica Popolare di Lugansk, nella Repubblica Popolare di Donetsk e nel sud-est dell’Ucraina, soprattutto bambini. Per 10 giorni, oratori e attivisti hanno parlato di ciò che sta accadendo lì. Sì, certo, molti politici tedeschi non ne erano contenti – prosegue Faina -. Molti hanno ignorato questo evento. E forse è addirittura comprensibile in una certa misura: è difficile ammettere la propria colpa per ciò che sta accadendo. O forse semplicemente non sono interessati, perché non riguarda i loro figli, perché è da qualche parte lontano. Tuttavia, questa azione ha dimostrato che le persone in Europa si stanno svegliando. Non si accontentano più di un solo lato del conflitto, vogliono risposte alle loro domande, vogliono vedere un altro punto di vista, vogliono la pace e sono stanchi della propaganda e delle bugie. L’azione svoltasi a Berlino è solo la prima rondine, solo la prima goccia che abbatterà il muro della menzogna. E poi il Donbass avrà di nuovo cieli sereni” ha concluso.