L’Unione Africana chiede all’Onu un intervento per fronteggiare il terrorismo jihadista di al Shabaab.
In una nota, l’Ua si rivolge al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite chiedendo di «considerare un rinnovo tecnico del mandato» della missione Ua in Somalia (Amisom), con l’obiettivo di estendere la sua azione per combattere il terrorismo jihadista e di includere altri Stati membri nelle sue operazioni militari.
Una decisione presa dal Consiglio per la pace e la sicurezza dell’Unione africana, il cui mandato attuale scadrà il prossimo 31 dicembre.
Secondo il Consiglio, una missione congiunta con le Nazioni Unite consentirebbe ad «altri Stati membri dell’Ua desiderosi ed interessati» a partecipare alle operazioni contro gli islamisti.
Negli ultimi mesi una nuova crisi politica ha colpito la Somalia, favorendo la destabilizzazione del paese ed una contestuale ripresa delle attività di al Shabaab.
Il continuo rinvio delle elezioni, da tempo in programma, ed il conflitto di potere scatenatosi fra il presidente uscente Mohammed Abdullahi Farmajo ed il suo primo ministro, Mohammed Hussein Roble, preoccupano infatti non poco l’Ua.
L’Unione ha esortato Roble e Farmajo a risolvere le loro divergenze e «riconcentrarsi sul portare a termine le elezioni, senza ulteriori ritardi».
«L’attuale situazione di stallo politico tra l’Ufficio del presidente e l’Ufficio del primo ministro sta contribuendo al peggioramento della situazione della sicurezza, poiché le autorità politiche sono distratte dalle questioni di governance» si legge ancora nella nota dell’Ua.
Ora il Consiglio di sicurezza dell’Onu ed il governo di Mogadiscio dovranno valutare ed eventualmente approvare la proposta dell’Unione Africana, che al momento impiega nel paese del Corno d’Africa circa 20mila militari.