Nella giornata di ieri, Eric Zemmour, ha ufficializzato la sua candidatura alla Presidenza francese.
Popolarissimo giornalista e conduttore, conosciuto per le sue idee sovraniste, si è candidato confermando di fatto quanto detto durante la lunga campagna elettorale già in corso da diversi mesi.
In un video di dieci minuti chiamato «Il tempo di agire», Zemmour apre con un ferreo confronto tra una Francia, quella attuale, dilaniata da problemi sociali, economici e di gestione della cosa pubblica, contrapposta al Paese dei valori, quello «dove siete nati», dove spiccano figure di rilievo che hanno reso il paese d’oltralpe fiore all’occhiello nel mondo.
«Vi sentite come se non foste più nel paese che conoscete (…) il paese di Giovanna d’Arco o Luigi XIV, il paese di Bonaparte e del generale de Gaulle (…). Voi avete capito che la Francia non è più se stessa e che tutti se ne sono accorti», dice Zemmour.

Per Zemmour è necessario un piano a sostegno delle industrie per aumentare i posti di lavoro
Un intervento durante il quale Eric Zemmour elenca anche altri temi su cui farà campagna, come la necessità di reindustrializzare la Francia, di riequilibrare la bilancia commerciale e il suo debito, o anche di «rimettere al lavoro i disoccupati», facendo intuire i punti caldi dove vorrebbe intervenire: «Dobbiamo proteggere i nostri tesori tecnologici e smettetela di venderli agli stranieri, lasciate che le nostre piccole imprese sopravvivano, crescano e siano tramandate di generazione in generazione, (…) preserviamo il nostro patrimonio architettonico, culturale e naturale».
Ancora, tocca temi caldi come il multiculturalismo, la terzomondizzazione dell’Occidente e l’immigrazione incontrollata nel continente definendola «non il principale problema della Francia ma un problema che va ad aggravare tutti gli altri», schermando le accuse dei rivali che lo definiscono populista.
Il suo discorso arriva in un momento di difficoltà nel suo percorso alla presidenza, i sondaggi vedono Zemmour ancora sopra il 14% per il primo turno, ma non toccano più il picco del 17%, come qualche settimana fa, restando in coda ad Emmanuel Macron (25%), saldo al primo posto, e Marine Le Pen (19%), leader di RN.
Il giornalista e saggista francese dovrebbe tenere la sua prima riunione ufficiale della campagna domenica mattina a nella capitale, ma sono già previsti cortei di gruppi antifascisti e sindacati impegnati a “silenziare Zemmour”.
Il Presidente Macron deve ancora confermare la sua candidatura, ma è anche previsto che venga fatto all’inizio di dicembre, mentre i repubblicani dovrebbero annunciare il loro candidato in un congresso il 4 dicembre.