Skip to main content

Verrà fusa e riutilizzata in un “progetto di arte pubblica” la statua di Robert Lee, generale confederato della guerra di secessione americana al centro delle polemiche a Charlottesville, in Virginia.

Una storia travagliata
Il progetto ha avuto il via libera da parte del consiglio cittadino nel corso di questa settimana. L’inizio del dibattito sulla rimozione della statua risale al 2017, con quest’ultima portata a compimento lo scorso luglio.

A giocare un ruolo importante sulla rimozione dei monumenti dedicati a personaggi simbolo della Confederazione in diverse città degli Stati Uniti del sud sono state le rivendicazioni del movimento Black Lives Matter.

Nuova identità
Ora il destino della statua del Generale Lee è nelle mani del “Centro per l’identità americana” della Jefferson School, una locale associazione no-profit legata al movimento per l’emancipazione degli afroamericani che seguirà il progetto di riconversione dell’opera.

Secondo quanto riportato dalla Utah Public Radio, il progetto, dal titolo traducibile in “Trasformare le spade in vomeri”, punta a favorire “la rappresentazione dell’inclusione attraverso l’arte e l’utilizzo degli spazi pubblici”.

«Con questo progetto – ha commentato il direttore Andrea Douglas – vogliamo trasformare qualcosa che è tossico per i nostri spazi pubblici in qualcosa di bello che possa riflette meglio i valori della nostra comunità».

Douglas ha poi aggiunto: «Stiamo dando alle persone la possibilità di prendere parte al nuovo corso della storia. Questo progetto, poi, vuole fare da apripista per altre città, affinché queste possano decidere di fare lo stesso».

Le altre statue “incriminate”
Una di queste potrebbe essere proprio la capitale dello stato della Virginia, Richmond, dove è ancora incerto il futuro della statua del Generale Lee, rimossa a settembre.

Dopo una serie di battaglie legali presso la Corte Suprema della Virginia, infatti, la statua è stata rimossa. Inizialmente il governatore Ralph Northam aveva deciso comunque di mantenere il piedistallo della statua, del quale ha però annunciato la rimozione entro la fine dell’anno.