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Il silenzio europeo sull’embargo da parte della Bielorussia si fa sempre più assordate agli occhi di una comunità – quella europea – che subirà dati alla mano un danno economico di circa 300 milioni di euro.

E così se l’Europa istituzionale decide per il silenzio, altrettanto non fa Freshfel, il forum per la filiera della frutta e verdura fresca in Europa che denuncia una riduzione del 10% sulle attuali esportazioni di prodotti freschi dell’UE verso i mercati dei paesi terzi.

Il decreto bielorusso n. 700 vedrà l’entrata in vigore delle restrizioni il 1° gennaio 2022 per un periodo di sei mesi, rispondendo alle pesanti sanzioni internazionali; il divieto non sarà solo un problema UE ma andrà a toccare Regno Unito, Norvegia, Islanda, Svizzera, Macedonia del Nord, Albania, Stati Uniti e Canada.

Freshfel ha dichiarato che l’embargo alla Bielorussia avrà implicazioni di vasta portata e potrebbe mettere in discussione le attuali esportazioni dell’UE che erano già sotto pressione a causa degli ostacoli SPS, del crescente protezionismo e dei nuovi vincoli di Covid-19 come l’aumento dei controlli sull’accesso al mercato e altre difficoltà logistiche internazionali.

«Ancora una volta, gli ortofrutticoli europei sono ostaggi delle controversie geopolitiche internazionali», ha affermato Philippe Binard, delegato generale di Freshfel Europe.

Philippe Binard, delegato generale di Freshfel Europe

Philippe Binard, delegato generale di Freshfel Europe

Frutta e verdura sono state incluse nell’elenco dei prodotti sotto embargo insieme ad altre categorie di alimenti come carne, latticini e dolciumi, che da Freshfel non sono stati inseriti nella stima dei danni.

«Nel 2014 l’embargo russo ha colpito profondamente il settore dei prodotti freschi, mettendo alla prova un’attività consolidata di oltre 2 milioni di tonnellate di esportazioni verso un mercato vicino», ha continuato Binard. Il settore ortofrutticolo europeo, infatti, sta già sopportando circa un terzo del peso di 7,5 miliardi di euro dell’embargo russo.

L’embargo bielorusso potrebbe potenzialmente avere un impatto su circa 400.000-500.000 tonnellate di esportazioni di prodotti freschi dall’Unione Europea, colpendo un’ampia gamma di frutta e verdura fresca, tra cui principalmente mele, pere, fragole e pomodori.

«Inoltre, l’embargo algerino ha colpito quasi 300.000 tonnellate di esportazioni – continua il Delegato Generale di Freshfel -. Più di recente, gli Stati Uniti hanno incluso anche frutta e verdura nelle misure di ritorsione che hanno avuto un impatto in particolare sulla categoria degli agrumi. Freshfel Europe può solo lamentarsi del fatto che frutta e verdura siano prese troppo spesso come merce di scambio per altre controversie».

E così dal forum dei prodotti ortofrutticoli arriva un invito alle autorità dell’UE, ovvero di proteggere e sostenere il settore ortofrutticolo dalle conseguenze dei danni collaterali causati da questa e altre controversie.

«Frutta e verdura svolgono un ruolo importante per la produzione, l’approvvigionamento e il consumo di alimenti sostenibili», ha affermato l’associazione. «Il ruolo di frutta e verdura è stato ampiamente riconosciuto per tutto il 2021 durante la celebrazione dell’Anno internazionale di frutta e verdura. Questi risultati non dovrebbero essere messi a repentaglio dall’embargo politico».

Ma attualmente dall’Unione Europea non arrivano notizie confortanti è il mercato europeo si prepara ad una nuova crisi.