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Arriva dalla provincia siriana di Homs la notizia dell’ultimo attentato messo in atto dallo Stato Islamico.

Nel deserto di Badiya, nell’area della stazione di pompaggio del petrolio T3, a est di Palmyra, i terroristi avrebbero teso un’imboscata a un autobus con a bordo personale dell’esercito siriano.

Cinque militari sarebbero rimasti uccisi mentre ammonta a venti la conta dei feriti. A riferire la notizia è l’agenzia di stampa siriana SANA.

Un episodio che conferma il ricorso alle tattiche di guerriglia nell’area orientale della Siria da parte dei militanti dello Stato Islamico.

Il Daesh è tornato a farsi sentire in Siria

Il Daesh è tornato a farsi sentire in Siria

Dopo la sconfitta subita nelle sue ultime roccaforti rimaste nel Paese, infatti, l’Isis ha riorganizzato i propri attacchi, ricorrendo sempre più spesso ad imboscate ai danni di veicoli e attacchi alle singole postazioni delle forze governative siriane.

Un’altra strategia utilizzata dall’Isis nella zona est della Siria è la posa di mine lungo le strade: sempre di oggi è la notizia dell’uccisione di un pastore che avrebbe calpestato una mina nell’area di Sheikh Hilal, nella campagna ad est di Hama.

Nell’esplosione sarebbero morte anche numerose pecore al pascolo con il civile ucciso.

L’utilizzo delle mine e di altri dispositivi esplosivi nelle aree da cui gli uomini dell’Isis sono stati costretti a ritirarsi appare ricorrente e finalizzato a colpire proprio i residenti che gradualmente fanno ritorno alle proprie abitazioni e spazi dopo la liberazione dagli estremisti.

Altri episodi si sono registrati all’interno di villaggi, aree urbane e zone deputate all’agricoltura e all’allevamento di bestiame