Il presidente serbo Aleksandar Vucic ha prestato oggi giuramento per il suo secondo mandato, nel corso di una seduta solenne del parlamento a Belgrado. Vucic, rieletto con il 58,59% dei voti, è poi intervento sulla questione Ucraina e sulla ferita aperta del Kosovo.
«Sono orgoglioso della Serbia, un Paese che rispetta i principi del diritto internazionale, che sa condannare apertamente la violazione di tali principi, ma al tempo stesso un Paese nel quale non vi sono comportamenti né antioccidentali né di russofobia – ha dichiarato Vucic -. Da noi sono benvenuti Dostojevski e Shakespeare, Goethe e Hemingway, questo è qualcosa di cui la Serbia può andare orgogliosa».
«Il mondo – ha osservato – cambia drammaticamente di giorno in giorno, mai come ora e mai così velocemente, e l’attacco all’Ucraina ha segnato una svolta nelle relazioni internazionali. Con tale attacco, ha detto, è stato calpestato il diritto internazionale, ma ciò è avvenuto decine di volte nel mondo contemporaneo, e i principali protagonisti sono state le forze occidentali, quelli che oggi si battono per il rispetto del diritto internazionale».
«Noi in Serbia lo possiamo confermare nel modo migliore, poiché la Serbia fu attaccata nel 1999, senza mandato Onu, con il nostro Paese che in precedenza non aveva occupato nessun altro stato» ha affermato il presidente, denunciando la sottrazione del Kosovo dal suo territorio dopo le guerre dei Balcani.