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L’Ucraina è ormai diventata un’enorme banco di prova per un vasto assortimento di armi e mezzi.

Droni, cannoni, armi termobariche, laser…immortalati ogni giorno da entrambi i fronti magnificandone i pregi o mettendone in luce i difetti.

Il suo nome tecnico è TOS-1A, meglio noto come “Buratino“, ed è classificato come un’arma termobarica pesante destinata all’annientamento sistematico di qualsiasi ostacolo gli si pari davanti.

È stato progettato dalle forze armate russe per ingaggiare forze appiedate, fortificazioni e veicoli corazzati leggeri. Il sistema è paragonabile ai sistemi MLRS (Multiple Launch Rocket System), ma può sparare diverse tipologie di missile tra cui quelli termobarici.

Il TOS-1 è stato sviluppato nei primi anni 1980 ed è stato utilizzato con successo da parte dell’esercito russo in Afghanistan, Cecenia e contro i miliziani dello jihadisti in Siria.

Le munizioni termobariche rilasciano una grande nube di gas infiammabile e provocano enormi esplosioni. L’esplosione provocata crea infatti una sfera di gas incandescenti ad altissima temperatura, accompagnata da una devastante sovra-pressione. Per ottenere questo effetto la bomba combina uno speciale esplosivo, in forma di gel o polvere e con additivi metallici, all’ossigeno atmosferico, che funge da ossidante. Dopo di che la miscela viene fatta deflagrare da un apposito innesco.

Una forza dirompente usata oggi in Ucraina per “sbriciolare” letteralmente bunker fortificati ed interrati, come già accaduto all’Azovstal di Mariupol e ora in Donbass.

Il TOS ha un mirino ottico, un computer balistico e un telemetro laser con cui misura la distanza del bersaglio con un errore massimo di 10 m. I dati acquisiti vengono inseriti automaticamente nel computer balistico che calcola l’elevazione e la rotazione necessaria. L’equipaggio è composto da tre elementi: comandante, cannoniere e pilota.

Il vero plus del Buratino, però, è il suo impatto psicologico sul campo di battaglia. Coloro che si trovano vicinissimi alla deflagrazione vengono annientati. Allo stesso modo chi è nei suoi paraggi subisce diverse ferite interne, quindi invisibili, tra cui la rottura dei timpani e degli organi uditivi, concussioni varie, la rottura dei polmoni e degli organi interni, e cecità causate dall’onda d’urto. Qualsiasi tipo di tessuto che interagisce con l’onda d’urto viene compresso, schiacciato, tranciato o disintegrato dall’eccessivo peso in base alle proprietà del materiale metallico usato per aumentare la potenza esplosiva. Gli organi interni che contengono aria (orecchie, polmoni e intestino) sono particolarmente vulnerabili ad esplodere perché i microframmenti di materiale metallico si insinuano negli organi dove c’è ossigeno e brucia.