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Eletto deputato al Congresso nel 2021 e tutt’ora alla testa della coalizione politica “La Libertad Avanza”, Javier Milei è la vera novità del recente panorama politico argentino. Milei è un economista di 51 anni che ha lavorato per differenti società di consulenza private e ha insegnato all’università per più di vent’anni. Inoltre, è stato anche consigliere di Antonio Domingo Bussi, un ex militare condannato per violazioni dei diritti umani durante la giunta civico-militare che governò in Argentina fra il 1976 e il 1983.

Milei è stato più volte definito dalla stampa internazionale un politico di “ultradestra”  e ha sostenuto, e sostiene tutt’ora, una linea politica liberista. L’economista di Buenos Aires, infatti, ha più di una volta dichiarato di avere come punti di riferimento Winston Churchill, Ronald Reagan e Margaret Thatcher. Molto vicino a personalità politiche latino-americane come il presidente brasiliano Bolsonaro e il liberal-conservatore cileno José Antonio Kast, Milei si è posizionato all’interno del panorama politico argentino in forte polemica tanto con il governo di Fernandez, sostenuto dalla coalizione unitaria del peronismo “Frente de Todos”, quanto con l’opposizione liberale di “Juntos por el Cambio”, coalizione politica che va dai liberali dell’ex presidente Mauricio Macri sino ai radicali.

L’economista argentino, che unisce posizioni conservatrici come la contrarietà alla legalizzazione dell’aborto  a un’agenda politica e sociale ultraliberale, è una novità all’interno del contesto politico del paese latino-americano. Milei, infatti, non presenta granché le caratteristiche che hanno storicamente caratterizzato la destra radicale e nazionalista che si sviluppò in Argentina nel secolo scorso. Questa componente politica fu connotata da un nazionalismo intriso di Cattolicesimo e dalla valorizzazione dei concetti di autorità e gerarchia. Inoltre, certamente la destra radicale mostrava un acceso anticomunismo, ma al tempo stesso si poneva contro il liberal-capitalismo, avvertito come qualcosa di estraneo alla cultura nazionale argentina.

Con la nascita del peronismo la destra nazionalista finì per essere assorbita all’interno del nuovo movimento politico. I principali movimenti che hanno rappresentato questa famiglia politica sono stati “Alianza Libertadora Nacionalista”, fondata nel 1937 da Juan Queralto’, il quale in seguito al colpo di stato del 1976 dovette rifugiarsi in Paraguay, e “Tacuara”, che nacque sul finire del 1957. Aln sosteneva la dottrina corporativa, la limitazione della proprietà privata in nome dei supremi interessi nazionali e l’istituzione di una magistratura speciale nei confronti dei lavoratori. Entrambi i movimenti, d’altra parte, guardavano positivamente al fondatore della Falange spagnola José Antonio Primo De Rivera. Difficile quindi paragonare gli orizzonti culturali della destra nazionalista argentina e quelli di Javier Milei.

 

Matteo Boniello