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Carlo III è formalmente il nuovo sovrano del Regno Unito. Questa mattina, negli appartamenti di St. James, nel complesso di Buckingham Palace, il successore della 96enne Elisabetta II ha accettato di fronte all’Accession Council (l’istituzione chiamata a certificare la successione fra un monarca e un altro, che si riunisce solo in questa occasione) l’atto di proclamazione che certifica la sua ascesa al trono.

La cerimonia, a due giorni dalla morte di Elisabetta, è stata trasmessa per la prima volta in diretta tv: il primogenito 73enne della sovrana ha firmato i documenti relativi alla successione, che sono stati controfirmati a seguire da varie figure istituzionali, inclusa la regina consorte Camilla. In un breve discorso, il nuovo sovrano ha ribadito l’omaggio a suo madre, definendo il suo regno «senza pari per durata e devozione al servizio». Carlo ha promesso di servire con lealtà, seguendo le indicazioni del Parlamento, il Paese, i territori della corona e i reami del Commonwealth. Ha inoltre promesso trasparenza sui conti di corte.

Ora Londra si prepara a dare l’ultimo abbraccio ad Elisabetta II, i cui funerali sono attesi per il 19 settembre. Nel frattempo proseguirà l’operazione “London Bridge”, il dettagliatissimo piano che stabilisce il protocollo da seguire dopo la scomparsa del sovrano inglese. Ma quali sono i prossimi step?

Dopo l’iconica frase “London Bridge is down”, con cui  il Segretario Privato della Regina ha comunicato la morte di Sua Maestà al Primo Ministro, al Segretario di Gabinetto e al Privy Council, vengono fissate le tappe successive dell’operazione a partire dal D-Day, dicitura con cui è indicato il giorno del decesso della sovrana.

Nel giorno successivo alla morte di Elisabetta, identificato come “D-Day+1”, si è riunito l’Accession Council, che ha proclamato ufficialmente la successione del nuovo monarca. Alla proclamazione, letta a St. James Palace e al Royal Exchange nella City di Londra, seguono 41 salve di cannone sparate da Hyde Park.

Nel “D-Day+2” la bara della Regina torna a Buckingham Palace con il Treno Reale dopo essere stata esposta nella Cattedrale di Edimburgo. La salma della Regina sarà esposta nella cattedrale di St. Giles, a Edimburgo, dove i cittadini potranno dare l’ultimo saluto. E da lì sarà trasportata in aereo nella capitale: niente treno reale, come originariamente previsto dall’operazione detta “Unicorno”, che impiegherebbe troppo tempo dovendo arrivare dal castello di Balmoral, in Scozia.

Durante la mattina del “D-Day+3”, il nuovo Re Carlo riceve le condoglianze a Westminster Hall. Dal pomeriggio parte il “tour” del Regno Unito del nuovo sovrano, che partirà dal Parlamento scozzese. Il Re arriverà in Irlanda del Nord nel “D-Day+4”, per le condoglianze in Parlamento e quindi una cerimonia alla cattedrale di St. Anne a Belfast. Questo è anche il giorno delle prove della processione del feretro da Buckingham Palace a Westminster, che si tiene ufficialmente il giorno seguente, identificato come “D-Day+5”.

Dal “D-Day+6” al “D-Day+9”, per tre giorni, il feretro della Regina resterà nel palazzo di Westminster su un catafalco aperto. Qui resterà aperto al pubblico per 23 ore al giorno, ricevendo le visite di personalità e vip attraverso un rigido schema fatto di prenotazioni e orari. Nel giorno numero 6 c’è anche una prova della processione funebre, mentre il settimo giorno la visita di Re Carlo proseguirà in Galles.

Nel “D-Day+10” si svolge il funerale della Regina, celebrato dall’arcivescovo di Canterbury alla Westminster Abbey. La giornata, di lutto nazionale, non è considerata tuttavia festiva per il lavoro. A mezzogiorno ci sono due minuti di silenzio in tutta la nazione. Dopo una funzione anche alla Cappelle di St. George al castello di Windsor e qui, nella George VI Memorial Chapel, la regina viene sepolta. Come ultimo passaggio, il piano prevede che il figlio Carlo lasci cadere una manciata di terra sulla bara da una coppa d’argento.