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Il sistema di fortificazioni ha già un soprannome, “Linea Wagner“, ed è su questo confine che gli ingegneri militari russi vorrebbero ridisegnare i confini tra Russia e Ucraina sul fronte nord.

Chilometri di trincee e ostacoli anti-carro, costruiti dai militari “privati” del gruppo Wagner, che da qualche settimana a questa parte stanno comparendo lungo il confine di ciò che una volta era l’oblast ucraino di Lugansk, e che ora, dopo il referendum, è territorio che la Russia ha annesso.

La storia militare è ricca di esempi di linee difensive (non sempre fortunate): Maginot, Gustav, Sigfrido, Stalin, Mannerheim…e oggi, proprio come nella Seconda Guerra Mondiale si inizia nuovamente a scavare.

Tra Lisichansk e Severdonetsk i mercenari del gruppo Wagner hanno già costruito fortificazioni e sbarramenti che gli esperti occidentali hanno potuto analizzare tramite immagini satellitari.

 

Lo schema è semplice: due file di ostacoli anticarro, dette “denti di drago“, seguite da una trincea, per fermare i veicoli. Poco dietro la prima fila di trincee si trovano postazioni di tiro per la fanteria e i mortai, realizzate con una forma frastagliata.

Uno schema, come sottolineato da diversi osservatori, ispirato proprio alle postazioni della Seconda Guerra Mondiale e che palesa il cambio di strategia russo.

Mosca sembra aver accantonato la volontà di conquistare territorio, preferendo consolidare quello ottenuto. Resta da capire quali energie sarà disposta ad impiegare Kiev per scagliarsi contro la “Linea Wagner”.