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Dopo anni di spopolamento le contee suburbane tornano alla ribalta nelle preferenze degli americani: negli ultimi due anni, infatti, oltre due milioni di persone hanno abbandonato le più grandi città per trasferirsi in periferia o piccoli centri.

 

IL COLLASSO DELLE METROPOLI: I NUMERI

Un collasso, quello delle metropoli, accelerato dalla pandemia Covid e dagli effetti dello smart working ma che si è ben consolidato negli ultimi due anni. È quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Economic Innovation Group che parla di un fenomeno mai così vasto dal 1990.
Dall’analisi del report, tra il luglio del 2020 e quello del 2021 oltre un milione e duecentomila persone hanno lasciato le grandi città, tendenza consolidata anche tra luglio 2021 e 2022, con altri novecentomila trasferimenti.

«Nonostante questo modesto ammorbidimento delle perdite di popolazione – si legge nel report -, le tendenze demografiche delle grandi contee urbane non si sono ancora normalizzate e l’emigrazione interna è ancora ben al di sopra dei tassi sperimentati negli anni immediatamente precedenti alla pandemia. I deflussi da queste contee stavano già accelerando drammaticamente nell’ultimo decennio, poiché le più grandi città della nazione hanno affrontato crisi a spirale dei costi degli alloggi e altre sfide». Delle venticinque contee più grandi degli Stati Uniti ben diciassette hanno visto un calo degli abitanti tra l’aprile 2020 e il luglio 2022 e nelle dieci principali metropoli la metà degli uffici sono vuoti.

 

SEMPRE PIÙ CRIMINI SVUOTANO LE DOWNTOWN

L’aumento della criminalità aggrava la già precaria circostanza delle metropoli statunitensi: gli omicidi nelle grandi città sono aumentati tra il 2019 e il 2022, da 6.406 a 9.138 l’anni, secondo i dati della Major Cities Chiefs Association. A New York, ad esempio, nel 2022 ci sono stati 438 omicidi rispetto ai 319 del 2019. E laddove gli omicidi non crescono, i numeri restano comunque allarmanti. È l’esempio di Los Angeles, che ne corso del 2022 ha registrato 382 omicidi. In calo del 3,8% rispetto ai 397 omicidi del 2021, i dati mostrano come sia il secondo conteggio annuale più alto degli ultimi 15 anni, superando ancora i 355 casi del 2020.