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Una delegazione del partito tedesco sovranista ed euroscettico Alternative für Deutschland si è recata a Mosca nelle ultime ore per incontrare Sergej Viktorovič Lavrov, ministro degli Esteri russo. La visita ha scatenato aspre polemiche: tra i due Paesi, infatti, le tensioni sono altissime; tra gli eventi dei soli ultimi due anni si possono ricordare le sanzioni economiche, il caso Navalny, la reciproca espulsione di vari diplomatici, le polemiche divampate nel 2019 in seguito all’omicidio avvenuto a Berlino di un ex-terrorista ceceno per il quale le autorità tedesche hanno accusato i servizi di Mosca…
Le parole di Lavrov, in tal senso, sono state chiare: “AfD è la principale forza politica di opposizione in Germania e questo incontro può essere importante per provare a riavviare le relazioni tra i due Paesi. Da parte nostra c’è tutta la volontà di superare i dissidi diplomatici”. D’altra parte, Lavrov ha respinto le critiche sollevate dai media tedeschi e si dice sorpreso “dalle reazioni isteriche e dai tentativi dell’autorita tedesca di ostacolare questa visita, creando difficoltà burocratiche e di protocollo”.
Anche secondo Tino Chrupalla, esponente di AfD, occorre riavviare il dialogo tra Mosca e Berlino: “l’incontro è stato piacevole – ha dichiarato il politico tedesco – e da parte nostra c’è la volontà di superare i recenti screzi e di revocare le sanzioni economiche che, tra l’altro, danneggiano il mercato della Germania orientale”.
La questione più importante dell’incontro è stata quella legata al completamento del gasdotto Nord Stream 2, un’opera interrotta nel 2019 in seguito alle minacce di sanzioni economiche da parte degli USA e ripresa nelle ultime settimane tra tensioni diplomatiche fortissime. Il gasdotto, infatti, consentirebbe alla Russia di fornire oltre 50 miliardi di metri cubi di gas all’Europa e passerebbe attraverso il Mar Baltico escludendo l’Ucraina dalla rotta.