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Il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador ha annunciato che stanzierà 50.000 milioni di pesos – circa 2.500 milioni di dollari – in aggiunta al budget della Guardia Nazionale nei prossimi due anni. López Obrador spera così di rinvigorire e rendere capillare la vigilanza sul territorio.

La Guardia Nazionale messicana è il corrispettivo dei nostri carabinieri, anche se di più recente creazione. Essa infatti esiste solamente dal 2019, quando venne creata dallo stesso presidente López Obrador in risposta all’irrefrenabile crisi di sicurezza in Messico.

Tale crisi è ancora oggi in atto, come purtroppo ci confermano i dati: nel 2019 sono stati 34.681 gli omicidi, mentre nel 2020 almeno 34.554. In risposta a questo fenomeno il governo ha sempre garantito un aumento al bilancio della Guardia Nazionale, investendo 29.286 milioni di pesos nel 2020 e 35.671 milioni nel 2021. A settembre l’Esecutivo invierà il suo progetto per i bilanci 2022, in cui si prospetta un’ulteriore aumento del 30% dei fondi assegnati.

Generano inoltre scalpore le recenti dichiarazioni di López Obrador, che ha annunciato di voler integrare la Guardia Nazionale nel Segretariato della Difesa Nazionale, ovvero nelle forze armate. Il presidente messicano, tramite questa manovra, ambisce a fare in modo che il corpo “sia incorruttibile e proiettabile negli anni”.

Nonostante i dati citati da López Obrador, come quelli del National Survey of Urban Public Security dell’Istituto Nazionale di Statistica e Geografia, che mostrano un’elevata fiducia nelle forze armate da parte della popolazione, il dibattito sarà sicuramente acceso dalle argomentazioni di varie organizzazioni e forze politiche che rifiutano l’uso della forza militare per attività di sorveglianza pubblica e sicurezza civile.