Il ballottaggio delle elezioni presidenziali in Cile, tenutosi il 19 dicembre, ha visto trionfare il candidato della coalizione “Apruebo Dignidad” Gabriel Boric, il quale ha sconfitto colui che nel 2019 fondò il Partito Repubblicano: José Antonio Kast. Infatti, se Boric ha raggiunto il 55% dei consensi, il candidato conservatore si è fermato al 44%.
Questo risultato, come vi avevamo già riportato in precedenza, sarebbe stato in ogni caso uno spartiacque, che avrebbe ridimensionato fortemente il peso della classe politica del post-Pinochet.
La maggioranza dei cileni ha scelto di indirizzare questo cambiamento verso una linea antiliberista, ma la strada per il nuovo presidente sarà tutt’altro che in discesa.
Boric infatti non detiene la maggioranza assoluta all’interno del Parlamento cileno, e questo potrebbe essere un freno al proseguimento della sua agenda politica densa di riforme sociali.
Altro elemento che tanto Boric quanto la sua coalizione non dovrebbero sottovalutare è quel 44% di consensi che Kast ha ottenuto nella fase di ballottaggio delle elezioni presidenziali.
Kast, che anche nei giorni precedenti al 19 dicembre ha continuato a sostenere un modello socioeconomico dai connotati privatistici (sulla scia dei “Chicago boys” cileni che operarono sotto il regime militare di Pinochet), è riuscito, al di là della sconfitta al ballottaggio, a dare voce alle istanze di ordine e pace sociale che diversi settori della società cilena ritengono indispensabili.
Difficilmente il neopresidente Boric potrà governare senza tenere conto di queste pulsioni durante il suo mandato.
Infine, è bene sottolineare che il presidente venezuelano Maduro ha “cinguettato” dal suo profilo Twitter entusiasta riguardo la vittoria di Boric.
Per quanto la proposta politica della nuova sinistra cilena non possa essere paragonata, al di là di alcune somiglianze, al fenomeno del chavismo, non si può allo stesso modo escludere che l’ascesa dell’ex leader studentesco alla presidenza del Cile possa riconfigurare, almeno in parte, l’assetto delle alleanze nel quadrante geopolitico sudamericano.
Matteo Boniello