Negli ultimi dodici mesi, gli Stati Uniti hanno raggiunto un nuovo record nell’assistenza militare a Israele, stanziando almeno 17,9 miliardi di dollari, come riportato da uno studio del progetto Costs of War della Brown University.
Questo sostegno finanziario, il più alto mai registrato in un singolo anno, riflette la linea seguita dall’amministrazione Biden, impegnata a sostenere Israele nella sua guerra su Gaza e in Libano.
Fondi per le operazioni militari statunitensi in Medio Oriente
Oltre agli aiuti diretti a Israele, il rapporto evidenzia che circa 4,86 miliardi di dollari sono stati destinati al «rafforzamento delle operazioni militari statunitensi» nella regione mediorientale.
Tali fondi sono stati utilizzati, tra l’altro, per «contrastare gli attacchi dei ribelli Houthi» contro navi commerciali israeliane, in un impiego di risorse che rientra nel più ampio impegno degli Stati Uniti per la protezione degli interessi commerciali e strategici di Israele.
Israele: principale destinatario di assistenza militare USA
Sin dalla sua fondazione, Israele è stato il principale destinatario di assistenza militare statunitense. Secondo i dati riportati, dal 1959 a oggi, il Paese ha ricevuto un totale di 251,2 miliardi di dollari, adeguati all’inflazione.
Gli aiuti record e le spese chiave
La cifra record di 17,9 miliardi dell’ultimo anno si è concentrata su una serie di spese chiave, tra cui 4 miliardi per il rifornimento dei sistemi di difesa missilistica Iron Dome e David’s Sling e per l’acquisto di munizioni avanzate, come proiettili di artiglieria e bombe guidate di precisione.
Altri 1,2 miliardi sono stati impiegati per il sistema di difesa Iron Beam, che è in fase di sviluppo e serve a contrastare le minacce di razzi e mortai a corto raggio.
Ancora, 3,5 miliardi di dollari per l’approvvigionamento di sistemi di armi avanzate, articoli di difesa e servizi di difesa attraverso il Foreign Military Financing Program.
Trasparenza limitata sugli aiuti a Israele
Al contrario degli aiuti militari forniti all’Ucraina, le spedizioni di armamenti verso Israele sono meno trasparenti. I ricercatori, infatti, ritengono che la cifra ufficiale possa essere solo una parte del sostegno complessivo offerto dagli Stati Uniti.
Parallelamente agli aiuti militari, Washington ha incrementato significativamente la propria presenza militare in Medio Oriente, con un numero di soldati statunitensi dislocati nella regione che è aumentato da 34.000 unità a circa 50.000 tra ottobre 2023 e agosto 2024.
L’impegno di Biden verso Israele
L’amministrazione Biden ha poi inviato ulteriori risorse per proteggere le forze americane e israeliane da potenziali minacce, tra cui il dispiegamento di portaerei e gruppi d’attacco militari.
Un sostegno senza precedenti che ha suscitato dibattiti negli Stati Uniti, soprattutto in vista delle elezioni presidenziali del 2024.
Il presidente Biden ha ribadito il suo impegno a favore di Israele, affermando con orgoglio che «nessuna amministrazione ha aiutato Israele più di me».